[RECENSIONE] STAR TREK: STRANGE NEW WORLDS - THE ILLYRIAN ENIGMA #4 DI 4
Anche questo quarto albo è scritto dalla co-produttrice esecutiva di Strange New Worlds Kirsten Beyer in collaborazione con Mike Johnson, già autore di alcuni fumetti Star Trek: Picard e Star Trek: Discovery. Ai disegni troviamo Megan Levens, la cui matita riesce quasi sempre a raggiungere dettagli di verosimiglianza notevoli nel disegnare i personaggi. Il tutto è ottimizzato dal colorista Charlie Kirchoff, che ha già egregiamente lavorato alla miniserie Star Trek: Resurgence (di cui potete trovare la recensione degli albi a fumetti CLICCANDO QUI).
Fatta rotta su Vulcano, Pike, Spock e il Governatore Da-Kil della colonia di Pryllia, finalmente collaborativo, incontrano una discendente di Skalan, lo scienziato Vulcaniano che aveva gestito l’intervento dei Vulcaniani su Illyria secoli prima.
La donna fornisce, non senza qualche riluttanza, un dispositivo dell’antenato in grado di leggere il cristallo-dati. Una volta attivato, è Skalan stesso, in una sorta di testamento olografico a raccontare come i Vulcaniani, ancora privi dei dettami della logica di Surak, intervennero modificando geneticamente gli Illyriani, agendo mossi dalla volontà di aiutare una popolazione il cui pianeta si stava estinguendo ma anche spinti da cinico interesse scientifico, non curandosi poi degli effetti collaterali del loro operato.
A distanza di secoli, gli Illyriani superstiti erano poi riusciti a trarre insegnamento da quella ingerenza, imparando a modificare il proprio genoma per adattarlo alle avverse condizioni in cui si trovavano di volta in volta, esuli dal proprio pianeta, a vivere.
Appresa questa amara verità, Pike sembra pronto a svelare il tutto alla Corte di Giustizia Federale, pretendendo che Una, così come tutti gli Illyriani, vengano scagionati dalle accuse di manipolazione genetica, effettivamente non dipendente dalla loro volontà. Purtroppo, in un cambio di idee improvviso, il Governatore Da-Kil chiede che questo segreto non venga svelato. La compatriota Una diventa improvvisamente sacrificabile, con lo scopo di non compromettere l’identità che il popolo Illyriano ha costruito nel tempo. Divulgare che la sua intera specie non sia altro che un esperimento scientifico dei Vulcaniani sarebbe troppo destabilizzante, e quindi preferisce che rimanga un segreto.
Nel disappunto dell’equipaggio dell’Enterprise, che non capisce come tutto il loro impegno non abbia portato a nulla, il Capitano Pike accetta la condizione imposta da Da-Kil, passa tutto sotto segreto e lascia che Una affronti il tribunale senza questa preziosa informazione.
Se già nel precedente albo era apparso il dubbio di quanto sarebbe potuto essere determinante questo “enigma” all’interno della narrazione della seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds… ora abbiamo la risposta certa: non è determinante. Non viene nemmeno citato.
Effettivamente risultava difficile credere che Una Chin-Riley venisse riabilitata sulle pagine di una miniserie a fumetti e non sul piccolo schermo, ma non nascondo che la speranza che in qualche modo le vicende qui narrate avessero un qualche peso, seppur minimo, l'avevo nutrita.
L’impressione che rimane dopo la lettura di tutta la miniserie è che la trama precipiti verso una risoluzione affrettata, e arrivati alla fine si percepisce una sorta di senso di incompletezza che, almeno nel mio caso, demoralizza non poco. A questo punto sono preferibili storie che si inseriscono tra un episodio e l’altro, ma che non hanno la pretesa di collegarsi alla trama principale della serie. Le rivelazioni sulla razza Illyriana e sul passato di Una meritavano più spazio sulle pagine di questa miniserie, per essere esplorate in modo soddisfacente.
Nonostante la nota amara, una cosa va detta a favore di questo fumetto: la rappresentazione dei personaggi è comunque molto aderente a come li vediamo nel telefilm. Non sto parlando del solo aspetto estetico, che nella gran parte delle volte rispecchia fedelmente l’estetica televisiva (meno gli ambienti, che a volte risultano piuttosto scarni), ma proprio del modo di esprimersi e di porsi. Lo studio dietro ai personaggi è approfondito e ben fatto, non posso che sperare in future altre storie, totalmente indipendenti, e articolate su un maggiore numero di pagine. Sempre a mio parere, le pagine di questi albi sono spesso troppo poche, e obbligano gli autori ad essere troppo sbrigativi nelle storie.
Se volete acquistare i quattro albi di The Illyrian Enigma CLICCATE QUI per essere portati alla pagina dedicata di Amazon.
Commenti
Posta un commento