[RECENSIONE] Primo Attacco (Star Trek: Invasione #1) - Diane Carey
📚DALLA QUARTA DI COPERTINA📚
L'Invasione è iniziata...
👀OPINIONE PERSONALE👀
Finalmente, dopo diverso tempo di ricerche, sono riuscita a mettere le mani sopra la tetralogia di Invasione, edita, per l'Italia, dalla Fanucci Editore. Devo ammettere che è stata un'impresa, anche in considerazione del fatto che questi libri siano praticamente introvabili, visto che Fanucci non si occupa più di pubblicare romanzi appartenenti a Star Trek dall'ormai lontano inizio millennio.
Il primo romanzo di Invasione, in italiano presentato con il titolo di Primo Attacco, viene ambientato durante la Serie Classica, con protagonisti Kirk e i suoi, a bordo dell'Enterprise di classe Constitution. Il racconto si svolge in maniera piuttosto lenta e ponderata, ricalcando perfettamente lo stile della Serie Classica in tutta la sua dimensione e in tutto il suo sapore 'antiquario', rendendo il romanzo ancora più apprezzabile proprio per questo motivo.
La narrazione procede inesorabile dal pianeta di Capella IV, dove Kirk e i suoi stanno affrontando un gruppo di Klingon, allo spazio e fino in profondità del territorio Klingon, quando un generale assai rinomato di questa razza, Kellen, si ritrova costretto a chiedere l'intervento dell'Enterprise per aiutarlo ad affrontare l'Apocalisse, ciò che lui identifica come l'Annientamento (e che, in varie culture del Quadrante, ha nomi differenti).
A mettere terrore nel militare, un vascello di alieni da cui viene fatto momentaneamente prigioniero, il cui equipaggio è composto da tutta una serie di esseri che richiamano strettamente i miti e le leggende non solo della sua razza, ma anche quelli di altre civiltà di quel settore.
Nonostante i tentativi di intermediazione proposti da Kirk, il quale ha come obiettivo quello di raggiungere, secondo i dettami della Federazione, la pace e la coesistenza con le altre e nuove culture incontrate durante la sua peregrinazione nello spazio, lo scontro risulta essere inevitabile e, conseguente, l'apparente sconfitta degli avversari.
Unico appunto che mi sento di fare a un testo altrimenti privo di pecche riguarda la caratterizzazione del Dottor McCoy: non riesco a immaginarmi il personaggio 'piagnucolante' o 'singhiozzante', come in alcune occasioni viene descritto all'interno del romanzo. Pur avendo visto relativamente poche puntate della Serie Classica, il medico mi ha sempre dato l'impressione di essere un uomo tutto d'un pezzo, sì burbero, ma molto competente nel suo campo e a bordo dell'Enterprise perché in grado di affrontare al meglio le situazioni più stressanti.
Ricordo di averli letti in passato; l'intera quadrilogia mi lasciò abbastanza perplesso, più che altro perché molto discontinua in termini di trama; paradossalmente apprezzai il romanzo ambientato su DS9, anche se relativamente diverso dagli alti (se lo leggerai capirai perché lo dico) e nonostante una traduzione che purtroppo trovai imperdonabile.
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